L’obiettivo progettuale, partendo da alcune considerazioni del piano regolatore, assume l’esistente come punto di partenza e con i mezzi dell’Architettura cerca di restituire una nuova identità al luogo. L’area progetto, piazza Vittorio Veneto, è un luogo in cui il ruolo urbano è andato perduto, oggi infatti esiste solamente come toponimo, usato come parcheggio momentaneo, senza uno specifico ruolo. Il fine è ridisegnare questa parte di città quale singolare ruolo urbano e potenziale spazio scenico nel “nuovo centro storico”. Tale affermazione parte da un presupposto di fondo: riattribuire una nuova centralità basata su elementi esistenti e su fattori diversi e nuovi, dove il significato simbolico del centro storico è rafforzato e rinnovato dal suo essere luogo-piazza, riappropriandosi del ruolo di spazio collettivo. Il progetto prevede la riqualificazione della piazza attraverso un sistema di nuovi elementi che interagiscono tra loro e con il contesto per mezzo di percorsi che saldano i diversi episodi in un’unica narrazione. La “quinta trasparente” del muro, che con uno schema planimetrico ad “L” rovesciata ridefinisce i due lati della piazza - giardino, sarà con le tre vasche d’acqua, che segnalano la diversità di quota, l’elemento architettonico dominante del nuovo disegno urbano della piazza. L’orizzontalità del muro, rivestito da una texture a filari irregolari di pietra vicentina viene esaltata dal ritmo regolare ma interrotto delle “lame murarie verticali” che, attraverso un gioco di aperture, di pieni e di vuoti che segnano gli ingressi e i percorsi principali, si pongono in relazione con gli edifici circostanti. La dinamica dei percorsi, evidenziata dall’asse nord-sud e segnata da intervalli di pietra bianca, suddivide la piazza in due aree formalmente simili ma che differiscono per la scelta dei materiali e per la loro funzione, spazio libero e giardino alberato. Come preludio al nuovo "Hortus Conclusus" l’increspatura di pochi gradini rivela l’incontro dei due livelli della piazza, dove un lungo taglio d’acqua, spezzato da sottili parallelepipedi semi-sommersi (percorsi di attraversamento), rievoca il genius loci delle antiche acque termali. Nel fluire dis - continuo delle immagini percorse, la nuova piazza si pone come luogo tra i luoghi urbani ritrovati